Condotti medicei

L’acqua, i condotti medicei e le Comunità del territorio

A partire dall’inizio dell’Età moderna, la presenza della grande Villa di Poggio a Caiano, e dei suoi annessi quali la Tenuta e le Cascine, le Scuderie, i poderi, il Barco, ha condizionato profondamente le comunità che si sono stabilite negli immediati dintorni, e non solo per quanto concerne gli aspetti economici e sociali ma anche e soprattutto quelli culturali e antropologici. Recenti studi hanno messo in mostra come alla fine del Settecento la Villa (allora) dei Lorena, simbolo e presenza al tempo stesso sul territorio del potere reale, abbia influito in maniera determinante nello sviluppo di quello che sarà poi, due secoli e mezzo dopo, l’abitato di Poggio a Caiano. Ma non solo. La stessa comunità di Carmignano, antico comune medievale, fu pesantemente influenzata da questa ingombrante presenza che fece sentire la sua voce non solo nello sviluppo delle professioni e dei mestieri, nei rapporti politici fra potere locale e centrale, ma anche nello strutturarsi del potere immateriale, nel formarsi di quel ceto di personaggi influenti che mediavano, più o meno palesemente, fra le autorità locali e quelle fiorentine.

Il condotto che portava l’acqua alla Villa, e poi successivamente anche al nucleo demico via via ingrossatosi ai suoi piedi, origina dal versante orientale della collina dove sorge il paese di Carmignano, nei pressi della pieve di San Michele. Due sono attualmente le captazioni ancora oggi rintracciabili che consistono in una piccola costruzione addossata al fianco della collina al cui interno si trova la sorgente. Dalle captazioni si dipartono poi due rami ipogei che, poco dopo, si riuniscono per poi procedere in superficie ma inglobati in una conduttura in muratura perfettamente visibile che segue per un tratto il fondovalle del torrente Elzana, tributario dell’Ombrone. Da questa si distacca con percorso nuovamente ipogeo per infilarsi nella stretta valle del rio di Montiloni, altro affluente dell’Ombrone.
Da qui, ritornato in superficie, il condotto supera il tratto in ripida discesa (130 metri di salto piezometrico) che lo porta nella pianura alluvionale sottostante, a lambire la collina del Castellaccio, per poi proseguire (ma qui se ne perdono le tracce, perché obliterate dalle urbanizzazioni degli ultimi 40 anni) fino alla base della collina sulla cui sommità sorge la Villa medicea. La pressione accumulata nel tratto fra le sorgenti e la pianura sottostante, permetteva all’acqua di arrivare ancora con una certa pressione alla Villa, sufficiente per ‘salire’ fino al primo piano, non prima di aver subito alcuni prelievi da parte di diramazioni, via via accresciutesi nel corso del tempo. Fra queste le più significative erano quella necessaria al riempimento della grande cisterna sotterranea antistante la Villa e quella utilizzata per alimentare la fontana pubblica del “Mascherone”, al centro del borgo di Poggio a Caiano. Il percorso, dalle sorgenti di Carmignano fino alla Villa di Poggio a Caiano, misurava circa 3,4 km di lunghezza.

La sua storia, ancora tutta da scrivere, inizia e si accompagna con quella della Villa medicea anche se, attualmente, resta ignota la sua data di costruzione potendo questa far riferimento non obbligatoriamente all’inizio dei lavori presso la Villa, alla fine cioè del Quattrocento, ma anche alla profonda ristrutturazione da questa subita ad opera di Cosimo I de’ Medici, a metà circa del Cinquecento. E’ certa e documentata abbondantemente invece, la continua opera di manutenzione a cui la conduttura è stata sottoposta nel corso dei secoli rendendone estremamente difficile oggi una datazione unica, valida cioè per tutto il manufatto attualmente individuabile.

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