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Pieve San Pietro - Seano

Pieve S. Pietro

piazza S. Pietro, 3 | 055 8706249 Parroco

Già pieve altomedioevale (plebs de Seiano) è tra le chiese riconosciute al vescovo di Pistoia nel diploma di Ottone III del 25 Febbraio 998. Con lo stesso diploma Ottone attribuisce al vescovo anche una curtis de Saiano. Attorno al 1179 si identificava con il confine sud est del districtus pistoiese.
Fino alla Bolla di Onorio III del 7 Luglio 1218 viene sempre indicata come pieve, ma sul finire dello stesso secolo è registrata invece come canonica S. Petri de Seiano, dipendente dalla pieve di Carmignano.
Nel 1447 Sinibaldo di Doffo de’ Lazzari  cede il patronato della chiesa al monastero pistoiese di Monteoliveto. Più tardi, sotto il vescovado Pandolfini (1474 1518) la chiesa viene annessa al monastero. La ritroviamo citata ma sporadicamente nei verbali delle visite pastorali, come ecclesia S. Petri de Seano.
Alla fine del Seicento è ancora “unita al monastero degli Olivetani” tanto che il parroco viene nominato direttamente dall’abate di Monteoliveto. Soppresso il monastero nel 1782 alla chiesa di seano viene restituita la sua autonomia.
Sulla facciata della chiesa spicca il pesante rifacimento concluso nel 1928: un portale e due bifore in stile neoromanico, ornati da archivolti a conci in marmo bianco e verde di Prato.

La muratura della zona inferiore – in blocchi regolari di arenaria risale pero’ al XII-XIII secolo. Le evidenti tracce d’arenaria nella zona posteriore testimoniano che la chiesa doveva avere le attuali considerevoli dimensioni già a quell’epoca. Appoggiano alle pareti perimetrali la compagnia e la canonica.
Dalla parte posteriore spunta  l'originale campanile a torre ottocentesco.
All’interno la vasta aula rettangolare ha copertura a capriate, (rifatta nel 1904) e le pareti movimentate da quattro altari ad edicola in pietra serena e ornate da monocromi che fingono nicchie con statue degli Apostoli del 1836 circa, attribuibili al pistoiese Bartolomeo Valiani.
Dopo un confessionale ligneo, che fa parte di una serie di 4 ascrivibili al XVIII- XIX sec, si incontra un pulpito in pietra serena tardoseicentesco.
In controfacciata la cantoria lignea è posta su colonne in muratura dipinta della seconda metà dell’Ottocento: l’organo coevo è probabilmente un Agati, ma venne modificato dai tronci nel 1908.

L’altare maggiore conserva un venerato Crocifisso, di alta qualità, della prima metà del '400, forse di area lucchese avvicinata al senese Francesco di Valdambrino: la figura, tesa nello spasimo del trapasso, esprime nel nobile volto una sofferente dolcezza e si incassa nell’ampia curva delle braccia, che appaiono magre come il torso e le gambe. Contigua è una mostra di tabernacolo (1430-50) che si ispira a Michelozzo e Ghiberti.
Sempre nell’area del presbiterio a sostegno del leggio è posto uno stemma olivetano in arenaria del primo Cinquecento in origine in facciata.
Vi si conservano diverse opere di Giuseppe Santelli pittore di Signa dello scorso secolo.
L'oratorio della Compagnia del Corpo di Cristo ha sull'altare un dipinto di Domenico Frilli Croci raffigurante l’Assunta tra i santi Pietro Macario e Rocco.
 

Altare di San Rocco

Alle spalle del San Pietro apostolo, l’intenso volto maschile rivolto verso l’osservatore, è molto probabilmente un autoritratto dell’artista. Il Frilli Croci aveva già ritratto sé stesso in opere precedentemente realizzate come ad esempio la tela con l’ostensione della Sacra Cintola eseguita per Prato.
Il dipinto di Seano, immagine di ricercato impianto scenografico, è firmata e datata in basso al centro (“OPUS DOM.CI/ FRILLII , A CRUCE/ANNO 1617”) e costituisce un caposaldo nell’esiguo corpus di opere di Domenico Frilli Croce, ancora in corso di ricostruzione. Il pittore, documentato a Firenze nel 1579 nella bottega dell’artista genovese Giovan Battista Paggi, subì la determinante influenza dei maestri fiorentini dell’epoca quali Ludovico Cigoli, Cristofano Allori, Jacopo da Empoli, Matteo Rosselli, come dichiara palesamente la pala di Seano, compositivamente affine alla Madonna assunta, eseguita dal Frilli Croci per la chiesa di Santa Maria a Torre (Montespertoli, museo d’arte sacra).
La scultura in terracotta policromata dei primi decenni del secolo XVI raffigurante San Rocco, opera della bottega di Benedetto Buglioli fu inserita nella nicchia centinata ricavata all’interno della pala di Domenico Frilli con tutta probabilità, nel 1745. La data infatti è dipinta in rosso nell’ intonaco retrostante il dipinto a memoria  dell’erezione dell’altare e dell’intervento che ha purtroppo comportato una consistente riduzione della tela nella parte centrale, dove risultano parzialmente perduti gli angioletti in volo e quasi completamente decurtate le figure degli apostoli attorno al sepolcro fiorito della Madonna.

Orario
La chiesa è aperta tutti i giorni dalle ore 630 alle ore 19.00

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