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Museo della Vite e del Vino

Infiaschettatricepiazza Vittorio Emanuele II - Carmignano

Un piccolo museo dove il protagonista è il vino e dove il vino diventa poi un pretesto per raccontare delle genti che abitano ed hanno abitato a Carmignano, della loro storia e cultura, della mezzadria e di una civiltà contadina oramai scomparsa. All’interno, la sera, si organizzano corsi e serate di degustazione.Il Museo, attualmente chiuso al pubblico per ristrutturazione, offre un tuffo nel passato per ripercorrere le tecniche di produzione e la storia del vino fatta soprattutto dalle persone che hanno permesso questo miracolo.
Le sale si susseguono in parte di quelle che furono le cantine Niccolini, da dove all’inizio del secolo scorso copiosi carichi di vino partivano verso la Svizzera, la Germania e perfino oltre oceano. A gestire il museo, di proprietà dell’amministrazione comunale, è la Pro loco di Carmignano.

Nella sale ci sono antichi attrezzi agricoli, ma anche tante informazioni frutto di ricerche di archivio. Carmignano è del resto terra di antiche tradizioni vinicole. Grazie ad un bando granducale del 1716 di un Medici. Cosimo III, è tra la Doc ante litteram più antiche d’Europa. Forse la più antica.

Sulle pareti si susseguono le citazioni che di questo vino hanno fatto nei secoli letterati illustri e meno illustri, pittori e poeti. Non mancano le curiosità – esposta c’è la collezione Melis, ottocento bottiglie da tutto il mondo, vecchie anche un secolo – e allo studio ci sono postazioni multimediali dove iniziare un altro viaggio, stavolta virtuale.

 

Un riempipalloni dalle Cantine Niccolini (1890-1900)
Questo oggetto simbolico segna l'inizio della grande produzione vinicola di Carmignano e il conseguente miglioramento dell'economia agricola del paese. Questo sviluppo si deve a Ippolito Niccolini * che, ispirato da una forte etica del lavoro, rileva il podere di Carmignano appartenente ai nonni materni. Il suo primo passo per modernizzare l'azienda si è basato su due osservazioni fondamentali. Da un lato era necessario affrontare la questione sociale della condizione contadina fornendo nuovi strumenti e ammortizzatori sociali. Dall'altro, l'attenzione doveva essere rivolta alla produzione di vino di qualità per il mercato estero. Grazie alle idee innovative e, diciamo così, rivoluzionarie del Marchese Niccolini, il lavoro delle Cantine Niccolini alla fine dell'Ottocento si organizzò come un'industria, di cui questa bellissima riempi-palloni è un notevole esempio.

* Ippolito Niccolini (1848-1919), marchese, figura di spicco dell'economia e della politica toscana e italiana a cavallo del Novecento. Link al sito dell'ufficio turistico locale del Museo della Vite e del Vino


Attualmente chiuso al pubblico
 

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