Dino Cioppi

targheNato a Poggio a Caiano (Carmignano) il 9/1/1927.  Sopravvissuto.  

Nel 1944 Dino viveva a Prato in via Dagomari e lavorava in una filatura di via Filicaia che gli aveva fornito un permesso per recarsi e tornare da lavoro durante le ore del coprifuoco.

La mattina del 7 marzo racconta di essere stato in viaggio in autobus verso Carmignano per richiedere un certificato di morte del padre quando vede gli aerei che si dirigono verso Prato per il bombardamento che distruggerà, oltre alla Stazione centrale, diverse abitazioni.

L’autista dell’autobus decide ti tornare verso Prato, così Dino prosegue a piedi fino a Carmignano. Sempre a piedi tornerà verso Prato dove viene fermato presso Porta Santa Trinita. Dino era tranquillo perché aveva soltanto 17 anni e alcuni passanti lo avevano avvisato che dei militi stavano cercando i renitenti alla leva. Viene effettivamente trattenuto per poco tempo e poi mandato via, ma viene fermato nuovamente dopo aver fatto poca strada e portato alla Fortezza del Castello dell’Imperatore. Da lì fu trasferito alle Scuole Leopoldine e l’8 marzo partì insieme agli altri deportati verso il KZ di Mauthusen. All’arrivo gli viene assegnato il num. di matricola 57061. Viene trasferito come molti altri al sottocampo di Ebensee il 25 marzo 1944 e assegnato al terribile lavoro di scavo delle gallerie. Nel giugno del 1944 finisce nell’infermeria di Mauthausen dove resta fino al 15 settembre quando viene trasferito nuovamente ad Ebensee. In un primo momento viene assegnato ad un lavoro meno pesante, ma il precario stato di salute non riesce a mantenere il ritmo di lavoro e viene inviato nuovamente al lavoro in galleria fino alla liberazione del KZ di Ebensee il 6 maggio del 1945. Dino tornerà a Prato segnato nel fisico ma anche nell’animo e cercherà di alleviare il proprio tormento scrivendo su un’agenda del 1960 le proprie memorie.

Muore a Prato il 19/11/1977 ad appena 50 anni.

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